QUANDO IL CUORE E’ BIANCO-CELESTE

QUANDO IL CUORE E’ BIANCO-CELESTE ! ! !

intervista ad un Contradaiolo D.O.C.

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Cosa rappresenta per te il Palio?
Il Palio è quello che per il mio paese può essere definito “l’evento”. Personalmente è invece difficile esprimere cosa effettivamente rappresenta per me … provo a farlo da contradaiolo ormai di lungo corso. Dal martedì della presentazione del cencio alla domenica della corsa è un’emozione continua che ogni anno è magnifico rivivere … col senno di poi anche quando aspettative e speranze si infrangono nella disperazione della sconfitta. E’ un’esperienza che fa manifestare i valori più veri tra le persone … ci si sente arricchiti ogni volta che lo si rivive. Solo chi ha vissuto attivamente come me in passato il Palio, o lo vive oggi da protagonista, può capire di cosa parlo.

Il periodo più bello nella storia del nostro Palio?
Il nostro Palio ha attraversato alti e bassi, ma credo che l’introduzione della “tratta” abbia definitivamente sancito la sua completa maturazione. Una manifestazione tanto emozionante e coinvolgente deve tener vivo l’intero paese per ben più di un giorno … e grazie all’attuale formula Fucecchio vive ogni anno sei giorni fantastici. Quindi per me il periodo più bello è sicuramente questo anche se la nostalgia mi riporta agli anni in cui ero impegnato attivamente per la mia Contrada … quando ancora il Comitato Organizzatore era presieduto da Cardini e dai Fratres.

Personalmente qual è stato il momento più bello o significativo?
Appartengo alla Contrada che, mio malgrado, non ha ancora mai avuto la gioia della vittoria. A questa domanda mi sarebbe veramente piaciuto tanto rispondere: “ … il giorno della nostra prima vittoria”. Invece il nostro destino , perlomeno nell’immediato, è quello dell’attesa e della speranza. Significativo invece per la mia Contrada è la capacità di rinascere ogni volta che tutto va storto … mi convinco sempre di più che negli anni si sono succedute persone tenaci e valorose di cui non posso che andare orgoglioso. Questa comunque è una domanda per cui in futuro esiste già la risposta scritta … io sono ottimista!!!

Qual è stata fino ad oggi per te l’emozione più grande ?
Ancora avrei avuto il piacere di rispondere assaporare il gusto della vittoria … ma forse l’attesa, di cui già ho parlato, renderà l’emozione ancora più grande e più bella quando arriverà il momento. E’ invece emozionante ogni anno, il martedì sera precedente alla corsa, veder scendere in Piazza Vittorio Veneto le bandiere con i nostri colori bianco-azzurri … l’emozione più grande è proprio poter vivere in quel preciso momento quel particolare senso di appartenenza tipico di un contradaiolo.

Hai un episodio o un fatto del Palio che ricordi con piacere?
Difficile sceglierne uno … nei miei quaranta anni qualche Palio l’ho vissuto, ed alcuni anche da protagonista attivo. Mi viene in mente quando, non ancora ventenne, con Vincenzo Foglia, storico fantino della nostra contrada, vincitore di un Palio con Borgonovo nell’88, siamo stati a San Rossore a visionare alcuni cavalli … io non conoscevo assolutamente quel mondo e fu una giornata unica. Ma ancora più recentemente, lo scorso anno, ricordo con piacere il nostro pellegrinaggio notturno alla Fonte di San Gregorio con tutti i ragazzi di Contrada per chiedere al nostro Patrono la vittoria. Cantare nel buio delle colline torrigiane attorniati solo dai luccichii delle lucciole è stato veramente indimenticabile. Chi quelle sere era presente può testimoniare …

Qual è per il momento del Palio che ti piace maggiormente?
Ne scelgo due: la tratta e la corsa. La prima in quanto è il momento in cui la sorte può già tracciare una linea del destino per il Palio che si andrà a vivere. La corsa invece perché è il momento finale in cui tutte le aspettative diventano realtà … crudele se non si realizzano per come le abbiamo sperate, realtà dolcissima se arriva la vittoria che abbiamo inseguito con tutti i mezzi “leciti ed illeciti”.


Un episodio o un fatto che vorresti non fosse mai avvenuto nella tua Contrada?
Per ben due edizioni negli anni passati la mia Contrada non è riuscita a partecipare al Palio … questi sono stati senza ombra di dubbio i momenti più tristi nella storia della Torre. Ancor più tristi della sconfitta che si soffre però con l’onore delle armi. Questi due episodi fanno capire quanto sia difficile fare Palio in una Contrada in cui partecipazione e risorse, viste le dimensioni, sono sempre state scarse negli anni.

Come vedi il futuro della tua Contrada?
Per la mia Contrada vedo solo un futuro: “ la Vittoria”. Sono sempre più convinto che prima o poi arriverà … ancor di più perché le persone che attivamente la rincorrono ormai da qualche anno hanno dimostrato competenza, applicazione e coerenza. Inoltre hanno saputo creare quello spirito di aggregazione che è fondamentale in una realtà come quella di Contrada in cui la presenza e la disponibilità degli individui è l’elemento indispensabile per ogni forma di attività che viene organizzata. Visti i momenti di buio passati negli anni da questa Contrada è già molto importante che si sia “un futuro”!!! E’ per questo che non mi permetto nessuna critica al mio Consiglio … solo tanta ammirazione e gratitudine per l’impegno che ci mettono.

Pronuncio il nome della la tua Contrada, dimmi i nomi di tre persone (di sempre) che ti vengono subito in mente?
Non ho nessun dubbio e li elenco di getto:
-Debora Pellegrini (prima responsabile di sfilata e poi Presidente) con cui ho condiviso gioie e dolori nel periodo in cui il mio era un impegno attivo in Contrada (responsabile di Contrada nel Comitato Organizzatore del Palio).
– Marcello Corsagni, il Presidente della “rifondazione”, colui che ha creato la Contrada che amo definire “moderna”, riportando ai giovani entusiasmo ed interesse per la Torre e per il Palio.
-Oscar Zari, l’uomo che “non vuole apparire”, ma che da sempre è stato presente, è presente tuttora e sarà sicuramente presente in futuro … una garanzia!

questa intervista è stata rilasciata i primi mesi del 2012,

e ora possiamo svelare la sua identità …

GIUSEPPE GENTILE “

Entrato in Contrada giovanissimo Giuseppe ha ricoperto anche il ruolo di rappresentante dei bianco celesti tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei primi anni 90 nel comitato organizzatore presieduto all’epoca dal Gruppo Donatori Sangue Frates.

ed oggi …

VICE-PRESIDENTE DI CONTRADA

si ringrazia per la collaborazione l’amico Alfredo Sabatini ed il suo TGPALIO