31 agosto 1944 – i nazisti distruggono il Campanile e la Chiesa di Torre, Don Giuseppe Mainardi riesce a salvare le campane

31 agosto 1944
i nazisti distruggono il Campanile e la Chiesa di Torre,
Don Giuseppe Mainardi riesce a salvare le campane

 

 

“Essi avvisarono don Giuseppe che avrebbero minato e distrutto il campanile e la chiesa. – Aiutatemi a salvare almeno le campane – chiese al tenente con il quale aveva stabilito una certa intesa. Il tenete austriaco, per dimostrare che quanto faceva dipendeva esclusivamente dalle direttive dei Comandi superiori, ordinò ai suoi soldati di scendere a terra le campane…
Prima di abbandonare Torre, il 31 agosto 1944, il campanile e la chiesa vennero irrimediabilmente distrutti. “

 

LA GUERRA ARRIVA ANCHE A TORRE.  La pastorale di don Giuseppe non poteva ignorare i disagi ed i pericoli della guerra che, dopo tre anni di insuccessi e dopo la caduta temporanea del Fascismo del 25 luglio 1943, compì una svolta di 360 gradi l’ 8 settembre 1943.  I Tedeschi, nostri alleati fino all’ 8 settembre 1943, divennero, per decisione del Governo Italiano, nostri nemici. Ci fu in Italia uno sbandamento generale. Molti soldati torrigiani, dopo l’ 8 settembre, attraverso pellegrinaggi davvero avventurosi rientrarono nelle proprie abitazioni. L’esercito tedesco occupò tutta l’Italia peninsulare. visto che la Sicilia era già stata occupata dagli Anglo-Americani che ora noi chiamavamo Alleati.  La polizia della Repubblica di Salò, costituita dal redivivo Benito Mussolini liberato dai Tedeschi dava la caccia ai soldati ritornati dal fronte e ai renitenti alla leva che si erano imboscati nelle Cerbaie e nel Padule.  Nel 1944 la situazione peggiorò ulteriormente allorché il fronte di guerra, all’inizio dell’estate. si attestò sull’Arno. Il territorio comunale di Fucecchio pullulava in ogni parte di soldati tedeschi.

In previsione di una offensiva angloamericana, i tedeschi avevano minato ponti, piante secolari, torri, edifici che, crollati, avrebbero ritardato l’avanzata dell’Armata dei cosiddetti Liberatori. 

Il 21 luglio, dopo i ripetuti cannoneggiamenti americani che avevano mietuto vittime e distruzioni nel paese di Fucecchio, il Comando delle forze tedesche che operava nel nostro Comune decretò lo sfollamento di tutta la popolazione del capoluogo. Nel primo pomeriggio si verificò l’esodo di tutta la popolazione di Fucecchio. Molte famiglie si fermarono nel Padulino, quello compreso fra il Ponte del Cioni e Stabbia; altre proseguirono in direzione di Torre; altre ancora verso Massarella; altre deviarono sulle colline di Cerreto Guidi.  Tutte la case coloniche di Torre dovettero ospitare una, due, tre e perfino dieci famiglie di fucecchiesi. Ma anche Torre non venne risparmiata dalle cannonate. Fin dalla prima sera dello sfollamento, proprio a Torre trovò la morte un fucecchiese: Gualtiero Pascucci. Nelle ville di Torre si trovavano nuclei di ufficiali tedeschi, in maggioranza di origine austriaca. Fortunatamente scattò nel cuore dei torrigiani, la molla della solidarietà nei confronti dei Fucecchiesi che erano privi di tutto. Don Giuseppe ed Ada si prodigarono per convincere i parrocchiani  ad aprire le loro case, le loro cascine, le loro stalle, le loro dispense, i loro rifugi che permisero il salvataggio di numerose persone. Ebbene, anche in questa emergenza così grave e pericolosa, Don Giuseppe Mainardi continuò imperterrito a celebrare ogni mattina la S. Messa. La mitezza e la lealtà del priore furono molto apprezzate dagli ufficiali tedeschi.

Essi avvisarono don Giuseppe che avrebbero minato e distrutto il campanile e la chiesa. – Aiutatemi a salvare almeno le campane – chiese al tenente con il quale aveva stabilito una certa intesa.

Il tenete austriaco, per dimostrare che quanto faceva dipendeva esclusivamente dalle direttive dei Comandi superiori, ordinò ai suoi soldati di scendere a terra le campane.

Poco dopo l’alba della domenica 20 agosto, pattuglie tedesche di stanza fuori del comune di Fucecchio effettuarono un rastrellamento in grande stile e gli oltre duecento catturati vennero incolonnati lungo la salita di Caino. Questa volta don Giuseppe non poté nemmeno uscire allo scoperto altrimenti anche lui sarebbe potuto cadere nella rete come ci erano caduti l’avvocato Egisto Lotti e suo figlio, l’ispettore Tommaso Marradi, il portalettere Alfredo Soldaini. Il 23 agosto 1944 venne percepito anche a Torre l’eco dell’orribile strage che i tedeschi ordirono nel Padule di Fucecchio.

Prima di abbandonare Torre, il 31 agosto 1944, il campanile e la chiesa vennero irrimediabilmente distrutti.

Don Giuseppe, imperterrito, continuò a celebrare quotidianamente la S. Messa nel salone della Misericordia poco distante dalla chiesa.  Il 2 settembre tutti gli sfollati fucecchiesi, fatti i debiti ringraziamenti, ritornarono nel capoluogo sebbene quasi tutte le loro abitazioni avessero subito gravi danneggiamenti. Torre tornò a respirare.  

 

  

tratto dalla pubblicazione:

“DON GIUSEPPE MAINARDI Priore di TORRE”
Maestro Mario Catastini (1999)